“L’A.S.D. San Ferdinando C5 desidera condannare fermamente quanto accaduto nella partita disputata contro lo Jovis Natio al PalaPansini di Giovinazzo”. Con queste parole parte la nota firmata dalla dirigenza del San Ferdinando che riferisce quanto accaduto sabato scorso in occasione del match disputato al Pala Pansini di Giovinazzo contro la Jovis Natio, gara valevole per la quindicesima giornata di Serie C2, girone A, terminata 3-3.
“Pochi minuti dopo esserci posizionati per riprendere il match ci è stato richiesto e intimato di non riprendere la gara. Dopo l’inizio della partita sono stati fatti esplodere due petardi all’esterno della struttura, seguiti da strani gesti di alcuni membri della panchina dello Jovis Natio rivolti verso la tribuna occupata dai propri tifosi, nell’istante dopo i due scoppi ravvicinati. Al 9’ minuto circa del secondo tempo e sul punteggio di 0-2 è stato fatto esplodere un grande petardo, probabilmente bomba carta, a giudicare dal forte boato, all’interno del palazzetto, sotto il settore della nostra tifoseria, composta in gran parte da minorenni, nonché alle spalle del nostro portiere. La forte esplosione ha causato lo stordimento del portiere Torraco e di tutti i nostri tifosi che erano in prossimità, oltre al forte spavento dei numerosissimi bambini presenti negli altri settori della struttura, scoppiati in lacrime. Un nostro sostenitore, nel caos generale, ha avuto la prontezza di chiamare le forze dell’ordine”.
“Dopo un primo tentativo, da parte di diversi dirigenti avversari, di addossare la colpa ai nostri tifosi, è stato prontamente fatto notare che non ci sarebbe stato alcun motivo di fare esplodere alcunché, sotto il proprio settore, alle spalle del proprio portiere e perdipiù in una partita ampiamente condotta e, fino a quel momento, in vantaggio di due gol. Un dirigente della società ospitante ha intimato ai nostri tifosi di spostarsi e di smettere di cantare poiché, a detta sua, l’arbitro aveva minacciato di non riprendere la partita, mai realmente sospesa, se la curva non si fosse fermata. È stato fatto notare come la porta sotto il settore in cui è esploso il petardo dovesse essere chiusa, dopo averci risposto che le porte non si possono chiudere per ragioni di sicurezza e, dopo aver fatto notare che trattandosi di porte con maniglioni antipanico, anche chiuse a chiave, dall’interno permettono l’apertura, ci è stato risposto che non è possibile provvedere al controllo di tutto. Salvo poi negare quanto precedentemente detto e dire che la succitata porta era chiusa a chiave e assicurata da catena. Compromessa la tranquillità di tifosi e calcettisti, la partita è proseguita fino alla fine ed è terminata sul punteggio di 3-3. Il nostro allenatore è stato spinto alle spalle da un individuo presente sugli spalti. Dopo il fischio finale il triste spettacolo è proseguito con lanci di bottigliette e accendini, questa volta in maniera chiara e nitida, dal settore in cui erano presenti alcuni pseudo tifosi della società ospitante. I Carabinieri, presenti in prossimità degli spogliatoi, hanno chiesto al nostro allenatore se volesse sporgere denuncia verso un altro individuo, del quale hanno preso le generalità, che lo ha minacciato di ‘aprirgli la testa’.
“Tutto questo non incarna alcun tipo di messaggio che lo sport vuole veicolare. Quanto accaduto ieri è a dir poco aberrante e potrebbe trattarsi di un caso isolato, se non fosse che gli individui a cui ci riferiamo, nonostante i diversi cambi societari, siano recidivi e conosciuti in tutta la regione per la loro antisportività e poca correttezza, lo testimoniano i numerosi commenti e messaggi di solidarietà ricevuti, che descrivono quanto successo negli anni addietro nella medesima struttura, con le medesime persone, nonostante, come già detto, i cambi di società. Ultimi tra tutti gli episodi della passata stagione, che li hanno visti protagonisti negli scontri contro il Boemodo C5, all’epoca altra diretta pretendente al successo finale. Gli episodi cominciano a Canosa, nella gara di andata, con la selvaggia distruzione di alcuni tabelloni che separano il campo dagli spalti, condita
da minacce e insulti e da un DASPO di 2 anni per il calciatore autore della distruzione; terminano a Giovinazzo nella gara di ritorno, con una multa di €900 per la società giovinazzese per aggressioni ai componenti del Boemondo, il tutto condito, questa volta, da sputi al direttore di gara, minacce e insulti al commissario di campo, oltre che pesanti squalifiche a carico dei calciatori che avevano tentato di lanciare la consolle del cronometro, ancora, contro componenti del Boemondo. (vedi Comunicato Ufficiale n.102 del 23/04/2024 LND Puglia-Calcio a 5)”.
“Una serie di episodi che avvengono costantemente a causa degli stessi individui, chiediamo a gran voce che venga garantita la nostra sicurezza, dentro e fuori dal campo e chiediamo che vengano comminate sanzioni esemplari nei confronti di chi non rispetta le regole del fair-play perché qui si prescinde da ogni tipo di sfottò e si sfocia in cose ben peggiori. Ci siamo sempre impegnati per trasmettere messaggi positivi, in tutte le stagioni che abbiamo affrontato, ci siamo distinti per la nostra correttezza dentro e, soprattutto, fuori dal campo, ci siamo sempre impegnati a prendere gli opportuni provvedimenti nei confronti di qualche singolo individuo che non incarnava il nostro modo di essere e di comportarci, esempio tangibile quanto avvenuto nella gara di andata, con un calciatore dello Jovis Natio colpito da uno schiaffetto che non provocò conseguenze (vedi Comunicato Ufficiale n.47 del 07/11/2024 LND Puglia-Calcio a 5), ma che in ogni caso non incarna i nostri valori. In quell’occasione ci attivammo tempestivamente a fine partita per far chiarire il calciatore e il sostenitore, proprio per dimostrare che quanto successo non avesse nulla a che fare con noi e con il nostro modo di essere”.
“Certi di trovare pieno supporto, da parte non solo di altre società, ma di tutto il mondo sportivo, ci auguriamo che tali episodi, se così si possono chiamare, non si verifichino più. E per concludere, analizzando l’aspetto meramente sportivo di quanto accaduto ieri, far esplodere una petardo, compromettere la lucidità dei propri avversari, dopo che non si è stati in grado, fino a quel momento, di sopraffarli e dopodiché addossare le colpe ai tifosi della squadra in vantaggio è quanto di più meschino si possa fare ma i fatti, prescindono, purtroppo l’aspetto meramente sportivo”.