
“La New Taranto Calcio a 5 si prepara ad affrontare una delle sfide più difficili degli ultimi anni. Una sfida che non riguarda un avversario sul campo, ma una questione logistica che rischia di compromettere il nostro legame più prezioso: quello con la nostra città”. Comincia con queste parole la nota del club militante nel girone B di Serie A2 Elite che nel giro di poche settimane potrebbe non usufruire del proprio palasport in virtù dei lavori previsti in ottica Giochi del Mediterraneo che si terranno a Taranto nel 2026.
“Una notizia che accogliamo con senso di responsabilità, consapevoli dell’importanza dell’evento per l’intero territorio. Ma al tempo stesso, non possiamo nascondere la grande difficoltà in cui si trova ora il nostro club. La mancanza di alternative adeguate e omologate sul territorio per la disputa di gare di Serie A e Serie A2 Élite di futsal – sottolinea – ci impone, nostro malgrado, di cercare casa altrove. Una scelta dolorosa, che rischia di allontanare la squadra del presidente Luca Malizia dalla sua gente, dai suoi tifosi, da quella ‘città dei due mari’ che ha sempre rappresentato il nostro orgoglio. E tutto questo accade proprio mentre, oggi, la New Taranto è l’unica realtà sportiva del territorio ancora in gioco nei campionati nazionali – ricorda la nota del club – e l’unica a lottare per una storica promozione in Serie A. Un traguardo che darebbe ulteriore lustro a una città troppo spesso alla ribalta nazionale soltanto per vicende non sportive”.
“Difendere i colori rossoblù lontano da Taranto significherà spezzare, almeno temporaneamente, quel connubio vincente con il territorio che ha fatto la forza di questa società. Significherà rinunciare all’entusiasmo del nostro pubblico, al calore dei nostri sostenitori, alla magia delle partite giocate ‘in casa’. Rivolgiamo quindi un appello accorato alle istituzioni, agli enti preposti, ai rappresentanti del territorio: aiutiamo insieme la New Taranto a restare a casa. Troviamo una soluzione – conclude – che consenta al futsal d’élite di continuare a vivere nella nostra città. Perché questa squadra è patrimonio di tutti. E nessuno dovrebbe mai essere costretto a lasciare la propria casa”. (Foto: Vanni Caputo)