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Proseguono le interviste ai protagonisti del campionato di Serie C1 pugliese: oggi è il turno di ascoltare Peppe Manghisi, pivot del Trulli&Grotte.

La nostra chiacchierata non può che partire da una riflessione sull’emergenza sanitaria in atto: “Da un punto di vista emotivo – dichiara Manghisi – devo dirti che non mi è dispiaciuta molto questa situazione. Ho finalmente potuto passare più tempo con la mia famiglia e i miei bambini ed ho cercato di guardare ogni parte positiva di tutto ciò, riflettendo su tutte le piccole cose che facciamo durante la giornata.
Sportivamente – prosegue – purtroppo non è stato positivo fermarsi: ero finalmente rientrato da una distorsione al ginocchio e stavo riprendendo pian piano un buon ritmo partita, come nel’ultima vittoria casalinga contro il Dream Team Palo. In questa fase ho rispettato pienamente questa quarantena e avendo due bambini in casa ho preferito dare a loro le mie più profonde attenzioni mettendo da parte lo sport.
Dal punto di vista lavorativo invece, ho dovuto stoppare le attività con il b&b ed il bar che gestisco con i miei genitori a Castellana per via delle restrizioni imposte. Dopo un mese di quarantena però ho capito che era il momento di smuovere qualcosa e ho dato vita ad una iniziativa portando la colazione a domicilio nel mio paese”.

Per Manghisi, quella con il Trulli&Grotte è stata la prima esperienza in carriera in Serie C1. “Lasciare la Virtus Rutigliano è stata una scelta difficilissima – ammette – ma conoscevo questa società e quest’anno dato che avevo già dato la parola da tempo ho deciso di cimentarmi in questa categoria, con una nuova squadra, sposando il progetto di Domenico Mazzarisi e Gianluca Scagliuso, due persone formidabili e molto rispettose.
Inizialmente abbiamo avuto un po’ di difficoltà perché partivamo completamente da zero – spiega – ma ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cominciato a cercare giocatori, per poi finalmente arrivare a dicembre e consolidare qualche acquisto con più esperienza.
Fino a dicembre ci siamo imbattuti in tantissimi infortuni e in parecchie occasioni siamo scesi in campo con un numero davvero ridotto di giocatori. Questo ha riguardato anche me, soprattutto dopo l’episodio spiacevole successo a Margherita di Savoia alla prima giornata.
Gioco da tantissimo tempo e credo che solo con molti allenamenti settimanali e una buona base di preparazione tattica, si possa fare sempre meglio. Sono comunque contentissimo che la nostra squadra sia uscita momentaneamente dalla zona playout e non vedo l’ora di riprendere a far parte di questo progetto e di fare meglio di ciò che ho fatto perché fino ad oggi purtroppo ritengo di non essere mai arrivato al di sopra del sessanta percento della mia condizione fisica. Per questo ho doppiamente un buon motivo per ritornare in campo il prima possibile, per dimostrare il mio valore a chi ha realmente creduto in me”.

L’ipotesi di uno stop definitivo della stagione prende sempre più piede e Manghisi ha le idee ben chiare in tal senso: “Sono tanti i problemi su cui bisogna soffermarsi, dalle società che hanno speso tanto per ottenere un obiettivo agli atleti stranieri costretti a tornare in patria. Io penso che in questo caso dobbiamo pensare a cose più essenziali di tutto ciò, la priorità deve essere la salute quindi penso che la cosa giusta sia quella di annullare completamente questa stagione e ricominciare il prossimo anno.
Purtroppo credo che questa crisi avrà certamente ripercussioni sullo sport dilettantistico in futuro. La soluzione per uscire da questo momento – conclude – è secondo me aiutare tutte le imprese del nostro territorio, così da far ripartire l’economia il prima possibile per poter ritornare alla normalità quanto prima. E perché no, sfruttare questo momento per crescere tutti insieme e migliorare tutto ciò che prima non andava”.