Max, il filosofo del calcio a cinque, nasce il 30 novembre del 1977. La sua carriera di calcettista lo vede protagonista nel campionato regionale pugliese nella squadra della sua cittadina, nel Calcetto Ruvo, società nata come Free Time nel 1998. Già in quella prima stagione Angelo Carone lo convocava nella rappresentativa pugliese. Era il 1999. Luciano Savi, il tecnico-presidente e futuro general manager del Calcetto Ruvo, confidava molto in lui. Alcuni anni dopo, Max indossava già la fascia di capitano e guidava da tecnico la squadra under 21 e il team femminile. Un segno del destino, è la stagione 2003-2004. Sarà un terribile incidente stradale a fermare la sua carriera agonistica. Due giorni di coma, un lungo stop con la convalescenza e la lenta ripresa.

La svolta nella sua carriera arriva con l’incarico di allenare la prima squadra del Calcetto Ruvo. Un riconoscimento, un gesto di grande stima e responsabilità; è la stagione 2004-2005. Il giemme Savi porta in dote nel mercato estivo il brasiliano Sergio Scavassa, direttamente dalla Serie A. In squadra ci sono anche i portieri Domenico Ingravalle e Giuseppe Cascione, poi Giuseppe Bucci, Giovanni e Giuseppe Rutigliani, Giampaolo Piacenza, Antonio Ruta, Luigi Caldarola, Nico Colangelo, Rocco Amenduni e Albert Cesar Gumiero, altro italo brasiliano arrivato a stagione in corso. Il Ruvo vince in maniera rocambolesca la Coppa Puglia, ai rigori in finale contro il CSG Putignano, il girone A di Serie C1, anche grazie all’impresa di Olimpiadi contro la Libertas Altamura all’ultima giornata, la Coppa Italia di Serie C, passando anche qui attraverso i rigori, a Teramo in semifinale, e la doppia palpitante finale di C1 contro il Martina di Angelo Mastrocesare e dell’asso argentino Walter Vera.

La Serie B conquistata alla prima stagione da allenatore è una vera magia, un altro segno del destino. Un destino vincente, di riscatto personale dopo l’incidente. Massimiliano studia e apprende. Il suo approccio è umile ma dirompente, come la chitarra di Jimmy Page, come le parole di Jürgen Habermas. Studia futsal, impara il portoghese, viaggia in Brasile, direzione Araçatuba, da Sergio Scavassa. Ripeterà il viaggio più volte. E’ l’anno della Serie B, anno in cui allena anche Anderson Coco Schmitt, giocatore che seguirà il maestro per tanti anni, dalla B alla Serie A. Il Calcetto Ruvo arriva quinto, non male per una matricola, il PalaColombo è sempre gremito di gente appassionata, una comunità intera rapita da questa nuova disciplina, nella cittadina dove va forte il basket, altra passione di Massimiliano, tanto da prendere in prestito alcuni concetti tattici, come il pick’n’roll, i tagli, lo stagger e l’attacco a triangolo di Phil Jackson. Sua sorella Stefania, tra l’altro, è stata una giocatrice di pallacanestro di ottimo livello.

Massimiliano è chiamato ad allenare il più ambizioso Modugno, sempre in Serie B. E’ la stagione 2006-2007. In porta c’è l’argentino Ariel Antico, poi Zanchin, i fidi Bortoletto, Scavassa, Gumiero e Coco Schmitt, tutti dal Ruvo, quindi Vera, Cavalcante, Rispoli e Santovito, insieme ai giovani Di Ciaula e De Antonis. Con il Modugno del diggì Pietro Massarelli e del diesse Roberto Castellaneta, che gioca nel nuovo piccolo palazzetto comunale, sarà un grande successo, nonostante il solo punto in più sul Giovinazzo nella classifica finale. La conquista della Serie A2 è un altro grande passaggio della sua carriera di allenatore. Arriva anche in semifinale di Coppa Italia. La categoria sarà più dura ma nella prima stagione arriverà subito un secondo posto alle spalle della Napoli Barrese. In porta c’è Leo Martins, poi i nuovi Rodrigo Teixeira, Rafael Salomao e Marcio Zanchetta. E’ un Modugno quasi interamente brasiliano, Max parla la loro lingua, è il futsal bailado, un quattro in linea applicato in un campo con superficie in gommato, un campo di dimensioni ridotte che esaltava la tecnica dei più bravi. Ai play off è però fatale il doppio confronto contro il Napoli Vesevo. Nella stagione successiva, il Modugno arriva quarto, perdendo poi i play off contro il Torrino, ancora una volta con un solo gol di scarto. Nella stagione 2009-2010, la squadra del patron Vittorio Zizzari emigrava nel più capiente e più ampio PalaColombo di Ruvo di Puglia, a casa di Max. Superficie in parquet, un campo più idoneo per la categoria. Chiuderà al terzo posto con sconfitta ai play off, stavolta nel derby contro lo Sport Five Putignano di Massimo Monopoli, che invece poi trionferà nel doppio confronto contro il Venezia. In squadra ci sono anche l’argentino Antonelli, poi Caetano, Mazzariol e un giovane Colaianni.

Max è oramai sulla cresta dell’onda, si parla di un suo trasferimento al nord e comunque in Serie A. Bisognerà attendere un’altra stagione, la quarta in A2, la quinta sulla panchina del Modugno. I rossoneri chiuderanno al quarto posto, spinti da Luiz Paulo Caetano, Roberto Zanchin e Marcus Delpizzo, con i nuovi Vlad De Paula in porta, Osni Garcia, Ariati, Pedrinho e Dudù Rech. Ai play off sarà decisivo il doppio confronto perso contro la Cogianco, ma il futuro è già segnato.

L’Acqua&Sapone di Città Sant’Angelo, squadra abruzzese di Serie A, è l’approdo naturale di Bellarte. Nella stagione 2011-2012, in porta c’è Xuxa Zaramello, poi ci sono Rogerio De Oliveira, Murilo, Marcelinho Forghieri, l’argentino Axel Perez, il pivot spagnolo Hector e i vari Zanchetta, Caetano, Coco Schmitt e Delpizzo, seguaci del maestro, apostoli del futsal bellartiano. Alla prima stagione in massima serie, Max centra il settimo posto, quindi i play off e la Final Eight di Coppa Italia, in entrambi i casi fermandosi ai quarti di finale. L’anno successivo viene acquistato il fortissimo laterale Chaguinha, un giocatore che nell’uno contro uno va a nozze, facendo le fortune di squadra e allenatore. Arrivano un sesto posto, la semifinale dei play off scudetto e la disputa dei quarti di Coppa Italia. Nell’annata 2013-2014, la squadra si rinforza notevolmente grazie all’arrivo di diversi giocatori del Montesilvano, come Mammarella in porta, Borruto, Cuzzolino, Calderolli, più il portoghese Leitão, ex Sporting Lisbona. Da questa stagione le gare interne vengono giocate proprio a Montesilvano, al PalaRoma. E’ un’Acqua&Sapone rock’n’roll che si aggiudicherà la vittoria della Coppa Italia al PalaGiovanni Paolo II di Pescara il 16 marzo del 2014, con il 3-1 in finale inflitto alla Lazio di Daniele D’Orto. Non solo, dopo il secondo posto nella regular season, la squadra adriatica allenata dal tecnico di Ruvo arriva fino alla finale, persa in gara-5 contro la Luparense. Il 2014 è anche l’anno dell’Europeo vinto dagli Azzurri di Menichelli in Belgio, ad Anversa. Massimiliano segue l’evento bazzicando Bruges e altri angoli delle Fiandre, insomma parte del suo futuro paese di conquista. Max negli anni ha creato anche un sito internet personale, bellartefutsal.com, oggi offline, dedicato alla disciplina, ha scritto interessanti articoli per Gabriele Di Marzio nello spazio Fut5al Love, si è innamorato di Fernanda Borzuk, brasiliana, in arte Nanà, in Italia giocatrice di Lazio e Montesilvano. Bellarte arriva addirittura al quinto posto nella classifica finale degli Agla Futsal Awards del 2014, nella categoria dei migliori allenatori di club nel mondo. Il filosofo è apprezzato ma anche molto chiacchierato, ma le chiacchiere sono solo anelli di fumo.

Nella stagione 2014-2015, la squadra del presidente Marco Fiore e del diggì Gabriele D’Egidio si rinforza con Diego Cavinato, Murilo Schiochet e Julio De Oliveira. Il roster di Bellarte va all’assalto della Supercoppa italiana in quel di Bassano del Grappa. E’ l’11 novembre del 2014 e gli abruzzesi s’impongono per 6-1 sulla Luparense. In campionato però il cammino s’interrompe nelle semifinali playoff, contro l’Asti. La stagione seguente sarà per Max la quinta e ultima sulla panchina abruzzese. Arrivano Cesaroni, Jonas, Paulinho Pinto e gli spagnoli Mimi e Burrito. Anche stavolta il percorso porta fino alle semifinali playoff. Ma è tempo di dire arrivederci dopo un lungo ciclo.

Massimiliano lascia così l’Abruzzo per provare una nuova esperienza, quella in Belgio, nel prestigioso e ambizioso club del Futsal Project Halle-Gooik. Samuele, figlio di Max, è già nato, mentre la mamma proverà in terra belga l’esperienza con il club femminile di calcio dell’Anderlecht. Per il tecnico ruvese arriverà subito il successo in campionato, con lo scudetto del Belgio, il primo nella sua carriera di allenatore, il tutto senza perdere una partita. Insieme arriva la vittoria della Supercoppa e della Benecup, torneo che coinvolge anche squadre olandesi, mentre saranno fatali i supplementari contro il Futsal Hasselt nella Coppa del Belgio, in finale. Massimiliano vive anche l’esperienza del Main Round di UEFA Futsal Cup, disputato a Foligno, che però segna l’eliminazione in un girone di ferro in cui ci sono Sporting Lisbona e Real Rieti. I suoi prodi combattenti in questa stagione al De Bres di Halle sono i portieri Marco “Xuxa” Zaramello, già con lui all’Acqua&Sapone, e Joaquim Vandenheede, poi Valentin Dujacquier, Rafa Teixeira, Omar Rahou, Gabriel Grello, Tiago Bissoni, Leo Carello, Ahmed Sababti, Sam Vermeir, Mouhcine Zerouali, Doriano Cirlincione, Marvyn Dubois e Leitão, altro seguace del maestro. La paura lo ha portato in alto. “Vai veloce, ma non avere fretta” diceva John Wooden. Questo è il suo motto.

La voglia di tornare in Italia lo porta al Real Rieti del patron Pietropaoli. E’ la stagione 2017-2018. La squadra reatina arriva sesta in campionato, raggiunge le semifinali playoff e i quarti di finale della neonata Coppa della Divisione. Max allena un gruppo composto dai portieri Leandro Garcia e Lupinella, poi i vari Rafinha, Corsini, Caetano, Joaozinho, Nicolodi ed Esposito, cui si aggiungeranno nel marcato invernale Paulinho, Betão, Schininà e Sergio Romano. Bellarte è scelto da Fox Sports come commentatore tecnico di alcune partite degli Europei di Slovenia. Un’altra soddisfazione. Il rapporto con il Real Rieti però terminerà a fine stagione.

Si parla di una nuova panchina all’estero, il Tommy Split in Croazia o l’Access Futsal in Francia. Sono solo voci, rumori. Si parla anche di nazionale per il dopo Menichelli. Bisogna aspettare e Max aspetta. Per la prima volta nella sua carriera, l’allenatore dai capelli oramai imbiancati si prende un periodo di congedo, di attesa. Il tempo sabbatico però, com’era prevedibile, non durerà molto. A gennaio del 2019, la Futsal Salinis, squadra femminile, lo chiama per sostituire Enrico Cocco nel campionato di Serie A. La squadra rosanero vince subito a Bisceglie, il 13 gennaio, poi un altro successo fuori casa e la sconfitta interna al PalaDisfida di Barletta contro il Montesilvano di Marzuoli. Il seguito è fragoroso. Tredici vittorie consecutive con la conseguente conquista del primo posto finale nella regular season. Nei play off scudetto, la squadra della presidentessa Maria Distaso si sbarazza del Futsal Breganze e della Ternana. In finale c’è il Città di Montesilvano. Gara-1 si gioca a Ruvo di Puglia, ironia della sorte. Le ragazze guidate da Max Bellarte s’impongono per 3-1. Capitan Gaby Tardelli in porta, poi la bomber Nathalia Rozo, quindi Pamela Presto, Ludovica Coppari, Taty, Rafaela Dal’maz, Valentina Siclari, Alessandra Mazzaro, Joana Azevedo, Jessica Exana, Maite, Bea Martin, Claudia Brandolini e l’altro portiere, Giulia Bonci. Sono tutte protagoniste di una stagione che vede il suo grande epilogo il 12 giugno al Pala Santa Filomena di Chieti. E’ un epilogo festoso, infatti, la squadra di Max s’impone per 2-1 e vince lo scudetto.

Stairway to heaven. La voce è di Robert Plant, con Jimmy Page alla chitara, John Paul Jones al basso e John Bonham alla batteria. La scalinata verso il Paradiso ora prevede nuove tappe, nuovi approdi, futuri successi. Buona fortuna Max!

di Francesco Dell’Orco