Ci sono partite strane, in cui la sfortuna decide di accanirsi e ci si mette anche l’arbitraggio, ancora una volta a dir poco incommentabile: l’Atletico Cassano subisce la prima sconfitta nel campionato di Serie A2, alla 5ª giornata al PalAngelillo, per mano di una Virtus Rutigliano che non semina nulla e raccoglie decisamente più di quanto abbia mostrato e meritato sul campo. Gli ospiti, nel primo tempo, arrivano in area di rigore appena un paio di volte e altrettante vanno in gol (la prima su penalty). Nella ripresa, invece, in campo c’è solo l’Atletico Cassano che sbatte contro il muro alzato da mister Chiaffarato e, complici decisioni arbitrali tutt’altro che logiche (due falli invertiti con tanto di ammonizione per i biancocelesti, un’espulsione ingiustificata, un tocco di mano in area di rigore non visto con l’arbitro sulla traiettoria), resta a secco.
Mister Parrilla conferma Casati tra i pali. Con lui in campo dal primo minuto Perri, Pina, Manzalli e Cutrignelli. L’Atletico Cassano è subito pericoloso sull’asse Pina-Manzalli in banda sinistra: il primo inventa per il secondo che calcia al volo e scalda subito le mani a Maggiolini.
I ritmi, in avvio, sono bassissimi: l’Atletico Cassano fa girare palla in attacco e ha di fronte un avversario statico che copre bene ogni spazio senza tentare la minima sortita. Quando ci prova, però, mette Dos Santos solo contro Casati che è costretto a bloccarlo al limite dell’area di rigore: il portiere biancoceleste prende chiaramente la palla che cambia direzione. L’arbitro, però, vede il fallo e decide per l’espulsione dell’estremo difensore. Dal dischetto, al 4’, Mario Paz la sblocca a favore dei suoi. I pellicani continuano a fare il proprio gioco e a rendersi pericolosi con Pina che, in ben tre occasioni, la mette in area senza trovare Rotondo. Perri prova a calciare dalla distanza, senza fortuna mentre Dibenedetto ferma facilmente i contropiede di Primavera e Mario Paz. Al 13’ la partita viene sospesa per circa un quarto d’ora: una pallonata su un faro causa un black out. Alla ripresa del gioco è sempre l’Atletico Cassano a fare la partita con Cutrignelli che non è preciso in tre occasioni ravvicinate e, dopo un scambio con Pina, trova la pronta risposta di Maggiolini che poi si oppone anche a Perri. Ci prova anche Manzalli che, però, non ha più fortuna dei compagni di squadra. Altrettanto non si può dire di Primavera che, a otto secondi dalla fine del primo tempo, dopo un prolungato batti e ribatti nell’area di rigore dell’Atletico Cassano, trova lo spiraglio giusto per insaccare alle spalle di Dibenedetto e raddoppiare per i suoi.
In avvio di secondo tempo è Pina a impensierire Maggiolini. Manzalli manda il pallone sull’esterno della rete dalla destra, Perri mette nuovamente alla prova i riflessi del portiere ospite che deve opporsi ai ripetuti tentativi dell’argentino, di Manzalli e di Pina che colpisce anche un palo. Moraes, invece, non centra lo specchio e gonfia la rete dall’esterno. Cutrignelli fa bis di pali con un potente destro a incrociare. Maggiolini, migliore in campo dei suoi, devia in corner un tiro al volo di Pina e, poco dopo, atterra in area di rigore Rotondo. Dal dischetto, il numero 5 trova la sua prima rete in campionato. L’Atletico Cassano attacca a testa bassa esponendosi ai contropiede degli ospiti: in uno di questi Perri è costretto ad atterrare Dos Santos. Fallo che gli vale il secondo cartellino giallo di giornata. I pellicani, però, resistono all’incosistente attacco della Virtus Rutigliano con l’uomo in più e, nei minuti finali, con Rotondo nel ruolo di quinto uomo di movimento, non riescono a trovare il gol del pareggio. Prima sconfitta in campionato, dunque, per l’Atletico Cassano che non approfitta dello scivolone del Futsal Cobà a Rossano Calabro e resta a 10 punti in classifica, appaiato ai marchigiani, in terza posizione, dietro a CMB Grassano e Sandro Abate, in testa con 15 punti, e al Futsal Marigliano che sale a 12. E sabato prossimo, al PalAngelillo arriva proprio la corazzata Sandro Abate, che l’Atletico Cassano dovrà affrontare in emergenza, viste le pressoché certe squalifiche di Perri e Casati, espulsi dal campo.
Vito Surico