Il viaggio nel territorio pugliese fa tappa oggi nella splendida Polignano, per affrontare varie tematiche con il tecnico della Volare, Christian Greco.
“La situazione è diventata in pochissimo tempo molto più seria di quanto potessimo immaginare”, dichiara il tecnico in merito all’emergenza da Covid-19. “Ovviamente in due mesi è cambiato tutto, dal lavoro alla vita normale di tutti i giorni. Ho letto e studiato molto, ma non è facile ingannare il tempo in certe situazioni. Dall’inizio della fase 2 piano piano si sta tornando alla normalità”.
Tornando al futsal giocato, Greco tira le somme sul proprio operato, “La stagione a Polignano è sicuramente da archiviare con esito positivo. Sono arrivato ad ottobre con una situazione già compromessa, ho accettato la sfida convinto di poter risollevare la squadra e portarla alla salvezza. Abbiamo fatto un percorso in crescendo giocandoci le nostre carte, anche con squadre molto più forti, basti pensare che il Bitonto capolista da noi ha pareggiato. L’aspetto che mi rende orgoglioso del lavoro fatto”, dichiara, “è quello di aver dato fiducia a molti ragazzi nati tra il 1995 e il 1999 o a giocatori che nelle loro precedenti esperienze non avevano mai avuto grosse responsabilità”.
Con lo stop definitivo ormai dato per scontato, le possibili azioni da intraprendere le analizziamo con il tecnico della Volare Polignano, “Sicuramente con 4 partite da giocare e avendo vinto le ultime due eravamo in un’ottima condizione mentale per il rush finale con la convinzione di poter raggiungere la salvezza, o direttamente o attraverso i playout. Reputo poco comprensibile il silenzio della federazione”, sottolinea. “La stagione non può riprendere perché non saremmo in grado di seguire alcun protocollo sanitario e anche perché a giugno in una tensostruttura è proibitivo anche entrarci”.
Tanti i punti interrogativi in vista della ripresa post Covid-19, idee e soluzioni al momentio difficili da attuare, “L’emergenza sanitaria potrebbe essere uno spartiacque importante per il futuro di questo sport. Credo che le risorse economiche saranno sicuramente minori, salvo alcune eccezioni, e quindi si dovrà per forza sviluppare un discorso a me molto caro: il settore giovanile. C’è chi utilizza i giovani per necessità”, continua il tecnico, “e chi per un proprio credo. Io appartengo a questa seconda categoria. L’esempio del Volare calza a pennello: gente come Pellegrini, il capitano Liuzzi, Giannuzzi, Manelli, Teofilo, Chiantera, fino ad Ardito e Florio sono una ottima base di partenza costruita in casa grazie al grande lavoro di questi ultimi anni. Io non ho avuto alcun tipo di problema a fidarmi di loro”, conclude Christian Greco, “ricevendo in cambio grandi prestazioni. In futuro credo che una categoria come la C1 possa servire da trampolino di lancio per tantissimi giovani di valore già pronti per essere protagonisti”.