Si conclude dopo cinque mesi il rapporto tra la Virtus Rutigliano e l’estremo difensore Mattia De Simone. A comunicarlo è proprio il portierone brindisino in una intervista rilasciata a Puglia5 in cui racconta quanto accaduto nell’esperienza con la maglia amaranto.

“Purtroppo la mia esperienza con la Virtus non è partita nel migliore dei modi visto l’infortunio rimediato all’esordio in campionato contro il Sandro Abate. Uno strappo”, ricorda De Simone, “che ha compromesso il proseguo della mia stagione. Ho cercato di recuperare nel più breve tempo possibile per essere a disposizione della squadra tornando in occasione della gara interna contro il Torfit Castelfidardo dell’8 dicembre. Prima di questa gara avevo pensato di lasciare il club comunicando alla società che se il mio infortunio avesse rappresentato un problema, costi annessi legati al mio stipendio compresi, avrei tolto il disturbo per non pesare sulle casse societarie. Il club mi ha risposto che problemi di questo tipo non ce ne erano e che potevo continuare a lavorare. Durante la gara contro i marchigiani, poi”, continua l’estremo difensore ex Futsal Cisternino, “ho avuto in campo un battibecco con il mister, chiarito poi nei giorni successivi che mi ha portato quindi a ritornare a lavorare in vista degli impegni di calendario. Venerdì scorso, 25 gennaio, quindi mi contatta un dirigente del club comunicandomi che non faccio più parte della squadra. Ad oggi”, sottolinea De Simone, “non ho sentito il presidente, ne il mister ne altre componenti del club. Ho già parlato ed informato Valerio Bernardi”, rappresentate del calcio a 5 all’interno dell’AssoCalciatori, “su quanto accaduto, ma spero che le cose possano risolversi tra gentiluomini anche evitando di diffondere notizie non vere sul mio modo di comportarmi e lavorare, modi che hanno sempre contraddistinto la mia persona in questo mondo”.

Ad oggi rimango deluso e incredulo dal comportamento avuto dalla società”, conclude De Simone, “che a questo punto della stagione, con mercato chiuso, ha voluto esclusivamente fare del male a un ragazzo che da 10 anni fa sacrifici tutti i giorni per continuare a praticare questo sport a certi livelli privandolo per oltre 4 mesi della sua passione”.