Durante il Consiglio Direttivo della Divisione calcio a cinque di ieri (clicca qui per il resoconto) sono state formalizzate le dimissioni di tre Consiglieri.

Antonio Dario, Luca Fadda e Alessandro Di Berardino hanno rimesso il loro incarico, motivando la loro decisione con un comunicato stampa.

“Nella giornata odierna – scrivono i tre ex Consiglieri – prima dell’inizio del Consiglio Direttivo, abbiamo comunicato la nostra decisione di rimettere il mandato dalla carica di Consiglieri.
È una decisione ponderata e sofferta, maturata in questi ultimi giorni, quale inevitabile epilogo della sia pur breve convivenza con il Consiglio Direttivo dopo le dimissioni del Presidente.
Non abbiamo mai fatto mancare la nostra presenza e il nostro contributo nei tre anni e mezzo trascorsi, mantenendo sempre una posizione defilata, e concentrati solo sul lavoro e sulle iniziative a noi delegate.
Abbiamo svolto assieme a tutti (quasi) gli altri Consiglieri un intenso e proficuo lavoro nel mese scorso, di consultazioni con i rappresentanti delle varie categorie, ricavandone indicazioni chiare e precise nei contenuti e nelle relative aspettative.
Ma oggi, fra le altre cose, ci ritroviamo un Consiglio Direttivo allargato ad altre quattro persone (su otto Consiglieri) che dovrebbero, ci è stato detto, rappresentare la voce delle società.
Al netto del fatto che vi sono all’ordine del giorno temi, come ad esempio il criterio dei ripescaggi o delle promozioni e retrocessioni, che non dovrebbero avere la partecipazione di rappresentanti di società per un evidente potenziale conflitto di interessi, rimane il punto che così si crea una notevole confusione nell’operato del Consiglio direttivo e si vanifica il lavoro precedente, disconoscendo di fatto la rappresentatività di quei Presidenti che abbiamo incontrato ed ascoltato nel mese scorso (non certo un anno fa).
Non condividiamo questo atto di autoritarismo, non ci pare rispettoso del nostro ruolo e anche delle società che di recente avevano individuato altri rappresentanti, eventualmente più legittimati a partecipare con funzione consultiva all’attività del Consiglio Direttivo.
È venuta meno la fiducia e la serenità necessarie per completare proficuamente questa parte finale del nostro mandato. Pertanto, consapevoli di non compromettere comunque il funzionamento dell’organo deliberante fino alle prossime elezioni, lasciamo con amarezza il nostro incarico”.