Sono passati esattamente 43 giorni dalla chiusura del rapporto con il Giovinazzo (leggi qui). Adesso Roberto Chiereghin è un allenatore che si diverte a girare sui campi pugliesi per aggiornarsi e scrutare prospetti, magari utili per nuovo progetto.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il tecnico barlettano partendo proprio da dove tutto si è interrotto, “Qualcuno ha pensato che questo potesse essere l’anno giusto per vincere qualcosa. Io però ho fatto presente che la squadra stava facendo già bene, sesti ad un punto dalla zona playoff, e che c’erano dei limiti oggettivi in un campionato tra i più difficili degli ultimi anni con squadre super attrezzate. Sono stato invece tacciato come quella persona che non si assumeva le proprie responsabilità, anzi le scaricava sui giocatori. Al contrario difendevo proprio i miei ragazzi, ripensandoci e dopo essere venuto a conoscenza di alcune cose ho sicuramente sbagliato”. Di Giovinazzo però Chiereghin porta con se un ricordo splendido, “Sono stati tre anni stupendi. Sono arrivato a Giovinazzo a novembre del 2015 rilevando una squadra terzultima, finimmo il campionato sfiorando i playoff. L’anno successivo arrivammo secondi dietro una squadra fortissima come l’Isernia uscendo ai playoff ai rigori contro l’Odissea 2000 che poi fu promosso in A2. L’anno scorso”, continua il tecnico, “abbiamo raggiunto la Final Eight di Padova. Sono personalmente molto soddisfatto del lavoro fatto a Giovinazzo. Ho riportato questa città all’attenzione del futsal nazionale facendola uscire da un torpore in cui si trovava ormai da anni e per l’affetto che mi lega a questa piazza ed ai suoi tifosi mi auguro che non di debba ripiombare”.
La carriera di Chiereghin però ha molto altro da raccontare, gli anni da vice di Capurso nelle sei stagioni consecutive in Serie A con il Bisceglie C5, ma anche gli ottimi risultati sulla panchina del Cristian Barletta. Gli abbiamo chiesto quali siano i giocatori più forti allenati e Chiereghin non si tira indietro, “Con orgoglio posso dire che il percorso calcettistico mi ha portato su tutti i parquet d’Italia e giocatori fortissimi come Nicolodi, Kakà, Fornari, Dao, Lastrucci, Pedotti, Marcelinho, Ferreyra, Laion sono solo alcuni con i quali ho avuto il piacere di lavorare. Un gradino sopra gli altri però”, confessa, “c’è Planas, probabilmente è quello che mi ha lasciato di più sia dal punto di vista sportivo che umano. Un grande professionista”. Da allenatore capo Chiereghin vanta esperienze positive in B, forse è arrivato il momento di fare il salto di categoria, “Sono contento di quanto fatto sino ad oggi, è normale che mi senta assolutamente pronto per un’esperienza di livello superiore. La capacità di saper gestire uno spogliatoio mi potrebbe aiutare molto vista anche l’esperienza maturata negli anni”.
Futsal pugliese che sembra vivere una fase di transizione, l’analisi l’abbiamo lasciata al tecnico di Barletta, “Il futsal pugliese dispone di realtà belle ed abbastanza solide, anche se purtroppo ci sono difficoltà oggettive quali quelle economiche che stanno rendendo la vita difficile a tutti. Quella economica è la causa che impedisce progetti a lungo termine e limita l’espansione della disciplina nella nostra regione”. Un Chiereghin tonico e mai banale si congeda spiegandoci quale sarebbe il progetto che gli piacerebbe guidare, “Non pretendo molto, mi piacerebbe lavorare in una società competente ed in grado di valutare il lavoro dell’allenatore; consapevole del fatto che al giorno d’oggi la programmazione ed il durare nel tempo sono gli elementi più importanti, piuttosto che fare un paio di anni andando ogni oltre logica per poi sparire miseramente”.