Dopo le dichiarazioni del patron del Barletta C5 Antonio Dazzaro (leggi qui), anche il Futsal Capurso rende nota ufficialmente la sua posizione in merito all’attuale situazione sanitaria e sportiva.
I bulldog non scenderanno in campo oggi nel match della quarta giornata di Serie A2 contro l’Atletico Cassano (leggi qui) e si trovano al decimo giorno di riposo forzato, nell’attesa di recuperare tutti attenendosi a quanto stabilisce il protocollo.
Si parla di un campionato – scrive la società nella nota ufficiale – Serie A2 girone C, che su un totale di 24 partite ne salterà ben 9, con la disputa del quarto turno, in programma oggi, 7 novembre. Siamo vicini al 40%.
Squadre che su quattro partite ne hanno saltate tre (Atletico Cassano e Futsal Cobà), qualcuna di queste (Futsal Cobà senza casi né accertati, né probabili) per “colpe” delle positività delle squadre avversarie. Quando si gioca, quando si recupera, quando finisce il campionato? Che regolarità ha? O si sta aspettando che sia il governo con un Dpcm a prendersi la responsabilità di fermare tutto?
Il tutto in un contesto – prosegue il Capurso – praticamente privo di controlli (se non ad un test sierologico di tipo quantitativo, fatto prima nella settimana che accompagnava la vigilia della prima giornata). A fiducia, in un contesto dove, non potendo vivere in una bolla e quanto meno difficile, se non impossibile, tenere e gestire situazioni e giocatori, h24. Specie di coloro i quali, sono a contatto con tante di quelle situazioni extrafutsal (lavorative giusto per citarne una) di cui una società non deve e non può subirne le conseguenze e responsabilità.
L’ultimo Dpcm e l’aumento innumerevole dei casi, comporta una grossa espansione della problematica, con la chiusura e la zona rossa, in diverse regioni. In tutto questo, la nostra Divisione (che é allo stato attuale, ancora in fase decisionale sulla presidenza della propria gestione), non fa pervenire notizie, se non un tacito (o più o meno tale) assenso a continuare. A quali condizioni, a quali rischi? Sicuramente capiamo, le problematiche di chi a livello societario ha anticipato e investito ingenti somme, così come capiamo chi ne fa del Futsal la sua prima e unica entrata, ma con grande rispetto, la salute in tutto questo senso, deve essere, o dobbiamo cercare di portarla, al primo posto. Quando poi tocchi con mano la problematica, staff, giocatori e società capiscono ancor più la gravita e serietà della situazione in essere.
In questo contesto non riteniamo ci siano, innanzitutto le condizioni giuste per evitare un contagio, che non ci sia un protocollo opportuno, che tuteli in tutta sicurezza la situazione. In particolare in situazioni in cui dopo una partita si viaggia per troppe ore e chilometri, stando tutti insieme. Che sia anche un pullman 50 posti, è sempre una struttura che consente un potenziale grosso pericolo per coloro che per troppe ore sono costretti a stare insieme. Chiediamo che la Divisione prenda in seria considerazione l’idea di fermarsi un attimo, così come successo in altre situazioni. Per tornare appena possibile, a farlo nella maniera in cui più amiamo. Se ciò non accadrà presto, potremmo essere noi stessi a fermarci. Questa è la nostra passione più grande, ma oggi non si può continuare. Lunedì di concerto con altre società invieremo all’attenzione della Divisione calcio a 5 quelle che sono le nostre intenzioni sul prosieguo.