Piero Basile nasce nella sua Martina Franca il 18 ottobre del 1977. Cresce nel calcio a undici, giocando con le giovanili del Martina, per poi approdare a diciannove anni e definitivamente nel calcio a 5, nella squadra che all’epoca giocava in Serie B.
Già da qualche tempo Peppino Caroli, dirigente del Trulletto Martina dei fratelli Castellana e del successivo presidente Peppino Ruggieri, aveva tentato di portare Basile nel calcio a 5, da autentico talent scout qual era. L’enfant prodige cominciò quindi a calpestare i campi della Valle d’Itria, correva sulla fascia, difendeva e segnava. Erano i suoi primi acuti. Caroli invece, da pioniere del calcio a 5 a Martina diventava il suo vero inseparabile amico, tanto da fargli in seguito da testimone di nozze creando così un legame indissolubile.
Piero era un giovane di belle speranze, il gioiellino di casa, un promettente laterale. Sorseggiava calcio a 5 come un amatore di vini degusta il buon primitivo. A inizio carriera Basile giocava con i portieri Massimo Baratto e Scipione Lasorte, con i fratelli Marco e Massimo Russo, con Davide Castagna, Massimo Ruggieri, Giovanni Linsalata, Mimmo Susco, Feliciano Angiulli, Giovanni Santovito, Ezio Conte e Mimmo Recchia. Alcuni di loro erano già dei veri fenomeni. E’ stando con i più bravi che si diventa come loro se non addirittura meglio. L’allenatore era Corrado Napolitano, uno dei suoi primi maestri. Nella stagione 2000/2001, la squadra del presidente Peppino Ruggieri vincerà il campionato di Serie B, dopo un testa a testa con il Belle Vue Taranto, la squadra di Tagliente, Morrone, Vitti, Marsico e Scalone. Questi erano derby da mille spettatori sugli spalti, sane battaglie, grandi partite. Il Martina approdava in Serie A2 ma Piero doveva ancora farsi le ossa.
Passava così allo Sport Five Putignano del presidente Massimo Sbiroli, nel frattempo caduto in Serie C, con l’obiettivo ovviamente di risalire nella cadetteria. Basile stavolta si ritrovava con i vari Montanaro, Dalena, Daresta, Sabatelli, Giannotta, un giovane Sandro D’Aprile, Genco, il bomber Ventrella, Plantamura, Liuzzi, il compianto Alessandro Morricella e suoi compagni di avventura martinesi, Massimo Ruggieri ed Ezio Conte. In panchina c’era un giovane tecnico emergente, Angelo Mastrocesare. Il campionato sarà vinto dall’US Polignano. Altri derby, altre battaglie in campo, ma la promozione in Serie B arriverà comunque grazie alla vittoria nei play off interregionali.
Piero sarà girato al CSG Putignano, in Serie C1, seguirà in pratica mister Mastrocesare nella nuova realtà del presidente Mimmo De Luca. Lo seguirà anche Peppino Caroli nel ruolo di dirigente. Sarà sempre così ovunque andrà Piero. In due stagioni, Basile con i suoi compagni vincerà una coppa Italia regionale, arrivando fino ai quarti di finale nella fase nazionale, mettendosi in mostra con le sue qualità tecniche e la sua leadership.
Nel 2004, Piero tornerà all’ovile. Il Martina, infatti, si affidava ad Angelo Mastrocesare per tornare in Serie B e il mister, già allievo di Angelo Carone, aveva in Basile un suo pupillo, com’era Maldera per il Barone Liedholm, com’era Luisito Suarez per il mago Herrera. In squadra c’era suo fratello Vito, destinato anch’egli a una buona carriera di allenatore, questione di cromosomi. Poi c’erano i portieri Riccardo Dalena e Michele Crispo, l’esperto Davide Castagna, cresciuto nell’Hellas Verona di calcio a undici, Massimo Leone, Angelo Satalino, gli argentini Guillermo Dipangrazio e Walter Vera, Ciccio Digiuseppe, Massimo Ruggieri, Gianluca Corvace, Marco e Massimo Russo, sempre loro, più Lorenzo Martina. Piero inizierà ad allenare anche la squadra giovanile, dando il via con largo anticipo alla carriera di allenatore, ottenendo lusinghieri risultati, quantomeno nella crescita dei ragazzi.
Sarà dura vincere il girone B di serie C1, ma ancor più dura e avvincente sarà la doppia sfida finale contro il Ruvo di mister Max Bellarte, uno spregiudicato condottiero che alle prime armi sapeva già il fatto suo. Prevarrà la squadra ruvese ma per il Martina ci sarà comunque la possibilità di riscattarsi nei play off interregionali. Prima sarà superato il triangolare, con la miglior differenza reti nei confronti dei campani del Casagiove, poi la miglior differenza gol sarà decisiva nel doppio confronto contro l’Atletico Catanzaro (6-3 in casa, 1-3 in Calabria), ironia della sorte la squadra che aveva fermato il CSG in Coppa Italia.
Nonostante il successo, Piero Basile inizierà una nuova esperienza, stavolta al Real Polignano nella nuova serie C1 a girone unico. Era la stagione 2005/2006. Si trattava di una squadra ambiziosa, l’obiettivo era chiaramente quello di fare il salto di categoria. In porta c’era Dino L’Abbate, in campo i vari Gaetano Fiume, Antonio Recupero, Dionisio Impedovo, Giuseppe Cipollino, Michele Andresini, Stefano Plantamura e il bomber Cesare Marasciulo, solo per citarne alcuni. L’allenatore era Nicola D’Alessandro che subentrava a febbraio a Feliciano Angiulli. Si giocava al Mariano Siesto, un fortino difficile da espugnare. La squadra del presidente Santino Montalbò e del diesse Vito Montanaro otterrà la promozione diretta in Serie B, l’ennesima per Basile, uno specialista in tal senso.
Piero sembrava destinato a seguire progetti mirati al salto di categoria, in particolare nelle promozioni dal campionato regionale a quello nazionale. Questo però era solo l’aperitivo. Nel 2007 è stata la volta del CSG Putignano del presidente De Luca. Basile era tornato con Giuseppe Caroli al seguito come dirigente accompagnatore dell’Under 21 dove Piero ricoprirà il ruolo di tecnico. In prima squadra invece torna volentieri dal maestro che ha bisogno del suo pupillo, infatti, in panchina c’era Angelo Mastrocesare. In porta c’era Mansueto, in campo Satalino, Alessandrino, Andresini, i brasiliani Bresolin e Maikon Basso, l’argentino Testoni, poi Claudio Maselli, Plantamura e Alessio Romanazzi. Per Mastrocesare arriverà l’ennesima promozione in carriera, così come per Basile. Il diesse era Donato Maselli. Stavolta però Basile rimarrà per fare la Serie B, sarà la sua ultima stagione da giocatore. La squadra era in parte la stessa dell’annata precedente con l’aggiunta dei brasiliani Carulla e Davì e dell’argentino Arellano. Arriverà un quarto posto, non male per una matricola. Basile aveva già vinto da giocatore tre campionati, due play off e una coppa Italia regionale.
Intanto la carriera di tecnico di Piero andava avanti con la squadra under 21. Il suo mantra è: “Tecnici si può anche nascere, ma bravi allenatori si diventa, con l’esperienza e la preparazione”. Un consiglio sempre valido per tutti. Nel 2008, il patron De Luca non esitò nell’affidargli la panchina della prima squadra insieme a una Ferrari, in pratica una squadra di elevato spessore tecnico, con il portiere Robson Pereira e i vari Sandro D’Aprile, Arellano, Carulla, Giotta, Scatigna, Juninho, Massa, Miguel e Favalli. Per guidare una fuoriserie serve sempre un ottimo pilota e Basile dimostrerà di esserlo. Era la prima stagione da allenatore di una prima squadra, quindi arriverà anche la prima vittoria, la prima promozione, stavolta in Serie A2. L’esperienza acquisita in più di dieci anni da atleta dai vari allenatori e l’apprendistato fatto con le varie under 21 iniziava a dare i propri frutti. Basile è un predestinato, ma la Serie A2 dell’epoca non era certo una passeggiata di salute. Nel 2010, infatti, arrivava una salvezza tranquilla, nel 2011 invece arriverà un sesto posto, complice anche una gara persa a tavolino che escludeva la compagine di Putignano dai play off e dalla Final Eight di Coppa Italia. Piero continuava nel frattempo ad allenare anche la squadra Under 21 al fine di individuare meglio i ragazzi da portare nella squadra maggiore.
Terminato un triennio molto positivo con il CSG, Basile ne inizierà un altro altrettanto gratificante. E’ con l’LC Five di Cosimo Scatigna, la nuova realtà della Valle d’Itria, che iniziava questo nuovo percorso. Nel mezzo però c’è stato anche il fortissimo interessamento dello Sport Five Putignano che in Serie A cercava un nuovo allenatore. La sorte ha voluto che Scatigna facesse da scudo alla decisione già presa di puntare su Basile, cosicché la compagine putignanese ripiegò su un’altra strada, trovandosi però in grosse difficoltà a metà stagione, tanto da chiudere i battenti con la massima serie alla fine dell’annata. Col senno di poi tutto era andato liscio, infatti, tornando nella sua Martina Franca, in Serie B, si sarebbe giocato comunque per vincere un altro campionato. In porta c’era Claudio Lopopolo, in campo i vari Scatigna, Lisi, Solidoro e Dimita, i brasiliani Jhefferson, Luft, Manfroi, Adelmo e De Matos, gli argentini Arellano, Martorello e Nardacchione. Era una fuoriserie, anche questa, che vincerà il campionato e in seguito anche la Coppa Italia di Serie B. La compagine biancazzurra si ripeterà in Serie A2 con la vittoria del campionato nel 2013, con l’aggiunta di giocatori come Fininho, Dao, Rizzo, Caio Junior e Lucas Francini. L’unico rammarico di questo periodo resta la sconfitta nella semifinale di Coppa Italia contro il Napoli Futsal Santa Maria, peraltro giocata in casa, nel gremito PalaWojtyla.
Per Basile era arrivata l’ennesima promozione, stavolta inedita, dal gusto forte, quella in Serie A. Il tutto dopo aver stabilito un record con i due anni conclusi senza mai perdere una partita. 48 le gare ufficiali, 43 le vittorie, 5 i pareggi. Sarà un’annata dura e difficile, la prima per lui e per l’LC Five in massima serie, conclusa con il raggiungimento della Final Eight di Coppa Italia e l’ottavo posto in campionato, con l’eliminazione ai quarti di finale dei play off per mano dell’Asti. C’era sempre Peppino Caroli come dirigente e angelo custode e c’erano in squadra giocatori come Saul, Bocao e Paulinho Pinto, indiscutibilmente atleti di alto livello. Giuseppe Micoli diventava titolare tra i pali nella seconda parte di stagione, ma al termine della stessa annata la squadra martinese usciva di scena e definitivamente.
La stagione seguente, Piero Basile dapprima restava senza squadra per poi subentrare dopo otto giornate a Luca Giampaolo sulla panchina della neopromossa Latina, sempre in Serie A. Con la compagine pontina Basile metterà insieme ben sessantotto panchine, ereditando una squadra al penultimo posto, capovolgendo le sorti nell’arco dei mesi successivi. Guiderà il Latina in massima serie fino a giugno del 2017, in pratica per due stagioni e mezzo, raggiungendo per due volte i quarti di finale dei play off scudetto e per altrettante volte la Final Eight di Coppa Italia. A Latina avrà a disposizione già nella prima stagione giocatori come Fabiano Assad, Maina, il ritrovato Arellano, Avellino, Lara, Battistoni, Menini e Bacaro, un mix di argentini e brasiliani, tango alternato alla samba. Si aggiungerà nel tempo il portoghese Arnaldo, lo spagnolo Borja Blanco, l’argentino Corso e il brasiliano Pica Pau, solo per citarne alcuni. Il solo elenco di giocatori avuti a disposizione da Basile negli anni è di per se spaventoso. Nel frattempo, il 28 ottobre del 2015 Basile perdeva l’amico Peppino Caroli. A partire dal 2016 in poi ci sarà sempre un memorial a ricordare lo storico dirigente martinese. Furono proprio Piero e suo fratello Vito a spingere per l’organizzazione del torneo precampionato, insieme a Franco Papapietro e con il patrocinio comunale. Sul parquet del PalaWojtyla di Martina Franca sono andati in scena quadrangolari dall’alto contenuto tecnico, con squadre provenienti da fuori regione e dalla massima categoria. Non a caso a iscrivere il proprio nome per ben tre volte nell’albo d’oro della manifestazione è stato il Latina, due volte con Basile in panchina. Piero ha vinto il torneo anche con il Futsal Cisternino, ottenendo così tre affermazioni, il giusto tributo per un grande amico la cui assenza si è fatta sempre sentire.
L’avventura in panchina di Basile, sempre in Serie A, oramai suo habitat, era proseguita proprio nella sua città natale con il neopromosso Futsal Cisternino. Con il mister classe ’77, la squadra giallorossa otterrà fino a febbraio soltanto quattro vittorie e cinque pareggi, subendo dieci sconfitte. Un bottino magro ma nonostante ciò sfiorava la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia. Di comune accordo, le strade tra società e tecnico si dividevano. Dopo una decina d’anni ad alto livello ci può anche stare un leggero calo nei risultati, questo però non ha mai messo in discussione la competenza e la preparazione di un tecnico come Basile.
Infatti, nella stagione seguente, la 2018/2019, Piero s’insediava sulla panchina della Feldi Eboli. Qui ritrovava giocatori come Bocao e Josiko insieme al nazionale Sergio Romano e al portiere goleador Laion. A gennaio del 2019 però ci saranno le dimissioni del tecnico pugliese, in un momento di flessione nei risultati della squadra rossoblù. Nell’estate del 2019, Basile tornava ad allenare a Latina, dal presidente Gianluca La Starza. Evidentemente aveva lasciato da quelle parti solo ottimi ricordi. Qui le cose sono andate diversamente. Si è partiti, infatti, con un organico ambizioso e importante ma una serie di problematiche hanno poi indotto le parti alla rescissione consensuale anticipata (e tranquilla), il tutto dopo tredici giornate, quando l’organico stesso andava sgretolandosi.
Dopo ben tre trienni di lavoro molto positivi, fatti di tanti traguardi importanti raggiunti, Piero Basile ha vissuto un quarto periodo pieno di asperità e difficoltà. La sua competenza e la sua umiltà lo riporteranno a scalare nuove vette per raggiungerle perché nella sua carriera ha già ampiamente dimostrato di essere in grado di farlo. Sempre con Peppino Caroli al suo fianco, almeno con il suo spirito, con la sua onestà e la sua infinita umiltà.
di Francesco Dell’Orco