Il presidente del Futsal Brindisi Davide Leone è intervenuto ai nostri microfoni per parlare del singolare momento in cui si trova il calcio a cinque italiano.

“Ci siamo ritrovati in un contesto di vita del tutto diversa da come eravamo abituati – Leone descrive così la situazione di emergenza sanitaria in cui ci siamo ritrovati improvvisamente – purtroppo non abbiamo avuto scelta, la soluzione era solo una per evitare il peggio, restare a casa. Direi che i brindisini hanno risposto bene a questa emergenza – afferma – siamo stati molto responsabili nell’affrontare la situazione”.

Il numero uno del club valuta la stagione dei suoi: “Il Futsal Brindisi ha affrontato una stagione fino al momento dello stop forzato altalenante, sicuramente dovuta ad infortuni e in certe situazioni anche alla poca concentrazione. L’obiettivo iniziale era la salvezza della categoria, direi che non era matematico ma questo obiettivo era quasi certo. Sinceramente – ammette – avrei voluto qualcosa in più dalla squadra.
Sicuramente ogni cosa che non viene completata lascia un rammarico, avremmo voluto portare a termine la stagione come tutti gli anni”.
Il Brindisi e tutte le altre società pugliesi sono in attesa di conoscere le decisioni degli organi federali in merito a questa stagione. Per Leone “la cosa più antipatica è stata rimanere nell’incertezza sul da farsi: ad oggi non abbiamo ancora nessuna comunicazione ufficiale sulla conclusione o meno della stagione sportiva. In merito penso che sarebbe giusto prendere in considerare la classifica dell’ultima giornata prima dello stop forzato, evitando magari le fasi Nazionali e promuovendo tutte le vincenti dei play off regionali”.
Inevitabile, in chiusura, riflettere sulle conseguenze che la crisi economica avrà sul mondo dello sport dilettantistico. “Questa situazione del Covid ha inciso e continuerà ad incidere nell’ambito dell’ambiente lavorativo privato, le partite IVA, le Aziende costrette a chiudere e di conseguenza a non fatturare. Tutto questo ricadrà su di noi – spiega – visto che la maggior parte delle ASD vanno avanti grazie a loro sponsorizzazioni.
Per sopperire a questo, penso che bisogna incentivare proprio chi ci sostiene, agevolando aziende o chiunque sia favorevole a sostenere economicamente lo sport in generale. Solo così forse riusciremo ad avere con più facilità sponsorizzazioni che ci permetteranno di andare avanti, e con noi di conseguenza tutto il movimento”.